Prendete due musiciste e compositrici d'avanguardia (Ig Henneman e Anne La Berge) e unitele a una jazzista contemporanea che non si pone limiti espressivi (Jamie Branch), affidate il tutto nelle sapienti mani di una etichetta coraggiosa e "moderna" come la Relative Pitch e otterrete un album spiazzante come "Dropping stuff and other folk songs".Avanguardia pura questa, non c'è dubbio. E' sicuramente la Branch che piega la sua tromba all'estetica delle due colleghe, ma la cosa non gli deve essere costata nessuna fatica. Chi conosce i magnifici album realizzati dalla trombettista newyorkese sa che la parola "contaminazione" è fondamentale nella sua estetica musicale.Minimale la strumentazione messa in campo; oltre alla tromba, il flauto della La Berge e la viola della Henneman. Tre soli strumenti che riescono a creare un "pieno orchestrale", che proiettano la musica verso un futuro lontano.Trovo splendido questo modo di collaborare tra musiciste che appartengono a generazioni diverse (tra la Hinneman e la Branch ci sono quasi 40 anni) e a ambiti espressivi teoricamente diversi, ma che hanno in comune la stessa voglia di stupire, di esplorare, di mettersi in gioco.Che la si voglia chiamare avanguardia colta, avant jazz o in altro modo poco importa. Conta il risultato, conta che questa sia una via per aprire nuovi orizzonti.